La principessa sul ragù (di cervo) e il cavaliere in giacca da chef

Nella vita “normale” non mi definirei necessariamente una principessa, piuttosto una stressatissima workaholic. Eppure, oggi ho scoperto questo lato di me che ancora non conoscevo e che, per giunta, ha avuto un effetto in qualche modo lusinghiero, anzi salvifico.
Come in una fiaba, in effetti. La fiaba del Bacherhof. D’altronde oggi il meteo è stato a dir poco regale, sotto i materassi del Bacherhof di piselli non se ne sentono e a tavola un prode cavaliere mi ha regalato istanti di pura, spensierata magia. Ma cominciamo dall’inizio, come ogni fiaba che si rispetti.
Dopo una faticosa ma stupenda giornata sui sentieri, oggi la cena si prospettava ancora più invitante del solito. Uscita dall’elegante bagno della mia camera, entro in modalità “principessa” e preparo per la sera, scegliendo i tacchi più alti che ho trovato in valigia.
AL BANCHETTO DI CORTE
Scendo le scale come una gran dama e raggiungo il bar per l’aperitivo, facendomi subito contagiare dalla rilassata atmosfera degli altri ospiti: risate, racconti d’alta quota – una meraviglia. Come un vero ciambellano di corte, Toni ci saluta tutti con un sorriso cordiale e mi suggerisce delle bollicine che, sorso dopo sorso, si mescolano ai miei pensieri già effervescenti. Oh, già finite? Peccato. Sedendomi a tavola, uno sguardo al menù cancella subito la delusione. “Tagliatelle fatte in casa al ragù di cervo”, apprendo con l’acquolina in bocca. Un attimo dopo, premuroso come sempre, Toni arriva con la carta dei vini. Ma io, un po’ per principesca pigrizia, un po’ perché mi fido ciecamente, accetto l’abbinamento che mi consiglia: un Lagrein Riserva che promette bene. Dopo l’eccellente brasato di ieri sera, le mie aspettative nei confronti dello chef Fabrizio sono altissime. E non vengo delusa. Eccole, le mie tagliatelle: la superficie ruvida raccoglie a meraviglia il sugo, che in bocca si rivela saporito e delicato allo stesso tempo. E io – per l’ennesima volta, oggi – mi sento davvero una principessa, viziata e coccolata dall’intrepido cavalier Fabrizio, eroe del gusto in giacca da chef.
Dulcis in fundo
Dopo aver spazzolato il piatto – sì, d’accordo, una vera principessa non lo farebbe mai, ma che importa? – e mangiato persino la carota decorativa casualmente a forma di corona, sento un “dlin-dlin” alla mia destra. La mia carrozza? No, sono le signore del tavolo accanto, che stanno brindando alle loro grandiose imprese in montagna. In quel momento arriva il sorbetto al limone e Prosecco e, sorridendo compiacente, mi unisco al cin-cin delle mie vicine.
Poi, proprio mentre sto pensando di aver raggiungo l’apice della soddisfazione, viene servito il dessert: canederli dolci al gianduia con salsa alla vaniglia e gelato. QUESTO è l’apice, coronamento di una serata semplicemente favolosa, anzi: fiabesca. Una fiaba che il Bacherhof scrive per ognuno dei suoi ospiti. Grazie cavalier Fabrizio, grazie ciambellano Toni... ora Sua Altezza si ritira nelle sue stanze ;)
Storie di casa
Leggere, immaginare, sognare