Bacherhof rocks!
Atmosfera da vacanza. Un fine settimana di pausa ci aspetta e noi aspettiamo lui. Ansiosi! Viaggiamo sull’autostrada del Brennero da Bolzano in direzione di Bressanone, le casse stereo hanno raggiunto il volume ideale e vibrano monotone, tanto che padre e figlia, contemporaneamente, cadono nel sonno. Io intanto, al volante, sfreccio fra una curva e l’altra, fino a quando, oltrepassate colline e prati, scorgo un hotel dall’aspetto molto promettente.
Check in. Intravedo subito gli ospiti, sulla terrazza. Risate, Prosecco, occhiali da sole. Sono sdraiati al sole, per fare pieno rifornimento di vitamina D. Fantastico. Proprio quello che mi ci voleva.
Noia, forse una volta!
Ascensore panoramico. Mia figlia osserva aldilà della parete in vetro della cabina, mentre raggiungiamo il terzo piano. Giusto il tempo di sfiorare con il dito sul pulsante dell’allarme e zack, il campanello inizia a suonare. Iniziamo bene! La ragazza della reception fortunatamente ha un gran senso dell’umorismo, proprio come noi. Ci accompagna quindi alla nostra stanza: biancheria da letto bianca combinata ad elementi d’arredamento in legno – love it. La nostra generazione, per la quale “sostenibilità” non rappresenta solo un termine di uso comune, si rallegra nel vedere i dosatori ricaricabili di gel da doccia e sapone. Fasciati come mummie negli accappatoi del Bacherhof, ci incamminiamo come tre omini- wellness verso la zona SPA. Dopo aver vinto l’ennesima lotta per riuscire a infilare il costume pannolino alla nostra bambina entriamo tutti e tre in piscina.
Missione intrattenimento bambini
Come se non fosse bastata un’ora i divertimento in acqua per il nostro piccolo fagotto di energia, anche la sala giochi viene presa d’assalto. Mattoncini giganti di Lego ci aspettano, già infilati uno sull’altro a formare un muro alto quanto la stanza. “Norah, guarda! Chi avrà fatto questa costruzione così alta…” WUSCH – in un nanosecondo un piccolo braccetto sporge dalla parete colorata, seguito da un frastuono e da un ghigno a me molto familiare. Missione “demolizione costruzioni altrui” terminata. Si procede quindi con i dadi girevoli del Memory gigante sistemato sulla parete e con i piccoli dondoli per bambini. Io nel frattempo mi godo un aperitivo e cerco di immaginare una stanza simile a casa nostra. Per me sarebbe davvero comoda…
“Mega” per il palato
„Ciao Melanie“ Patrizia, cuore, anima e quant’altro dell’hotel, mi saluta simpaticamente dandomi del tu e dopo due chiacchiere scambiate fra mamme ci augura una buona cena. Buona? Qui tutto è buono e buono non basta per descrivere quello che abbiamo ricevuto. Io mi perdo al buffet degli antipasti e vago da destra a sinistra. Sul mio piatto metto una piccola piadina croccante, ripiena di un succulento prosciutto crudo e crema di rucola piccante alle noci. Mi servo anche un velo di carpaccio di manzo con dei trucioli di Parmigiano, il mio adorato vitello tonnato e una coloratissima porzione, non troppo piccola, di verdure grigliate. La perfetta combinazione tra spezie, olio d’oliva e il sapore intenso di zucchine-melanzane-peperoni trasmette al mio palato una “mega”sensazione. Come se tutto questo non fosse sufficiente, come primo piatto ci vengono servite anche delle penne al prosciutto crudo, salvia e sugo al pomodoro e uno strudel di verdure grigliate su una schiuma di basilico. A seguire un tenerissimo petto d’anatra con anice stellato, crema all’arancia, cavolo rosso alla mela e patate arrostite.
Ma da quand’è che mia figlia mangia il cavolo rosso!? È proprio vero che quello che si riceve fuori casa è sempre più buono. Mentre Norah dal suo seggiolino, con gli occhi a mezz’asta, sogna già il suo morbido lettino, il dessert, con una crema di fragole e gelato alla vaniglia-maracuja e grissini di pasta sfoglia, chiude la nostra serata.
La nuova Bacherhof-Noblesse
I nervi sensoriali sono stati sollecitati a sufficienza, la bimba dorme (tra l’altro: per l’intera notte! Bacherhof rocks!) e ora possiamo goderci in tutta tranquillità il resto della bottiglia di vino sulla terrazza.
A colazione si uniscono a noi anche la nonna e il nonno. Alla loro affermazione: “Ma che meraviglia qui a Maranza! E che bello essere potuti venire anche noi”, ho risposto: “Sì, ma il mangiare?” Perché questo deve assolutamente essere sottolineato. Nazi, mi propongo subito anche come fan della marmellata di ribes fatta in casa.
Principesco, principesco – penso. Ma “principesco” da interpretare in modo diverso: perché chi ci ha ospitati qui, offre tutto il meglio in modo principesco, seppure umilmente, trasmettendo ai suoi ospiti armonia e stile impeccabile. Torneremo, è sicuro!