Un’escursione alla malga Fane è sempre qualcosa di speciale, indipendentemente dalla stagione. A marzo, con un po’ di fortuna, gli amanti dell’inverno trovano il percorso ancora innevato e al ritorno se lo possono godere a bordo dello slittino. Più avanti, tra aprile e maggio, l’itinerario incanta gli escursionisti con i primi segni di primavera. Anche in estate e in autunno quello che viene definito “il gruppo di baite più suggestivo dell’Alto Adige” è una meta amatissima: facilmente raggiungibile, offre panorami che non hanno nulla da invidiare ai più impegnativi tour in quota.
Per la facile escursione alla malga Fane si parte dal parcheggio di Valles. Il percorso si snoda in leggera salita attraverso un fitto bosco di conifere. I grandi abeti rossi e abeti bianchi fungono da segnaletica naturale, accompagnando gli escursionisti con il loro caratteristico, pungente profumo. L’itinerario è alla portata di tutti: i 352 metri di dislivello richiedono un’ora o poco più e lasciano quindi tanto tempo per ammirare le montagne e le attrazioni che fiancheggiano il percorso, ormai diventato un sentiero tematico. E così, per esempio, lungo la strada capita di arrampicarsi su una mucca di legno a grandezza naturale, facendosi fotografare da mamma e papà.
Dopodiché si continua a salire dolcemente, seguendo le rientranze della valle. Lo spettacolo che attende dietro l’ultima curva lascia senza fiato: fienili e casolari, stalle e malghe, insieme a una piccola cappella, compongono un villaggio in cui il tempo sembra essersi fermato. È il suggestivo mondo della malga Fane, adagiato in una conca ai piedi delle montagne. Oltre al ristoro offerto dai tre rifugi, gli escursionisti hanno qui anche la possibilità di pernottare. Ve lo immaginate? Svegliarsi e, aperta la porta della baita, ritrovarsi in un paesaggio che sembra un dipinto. Un’esperienza unica che merita un posto d’onore nella lista delle “cose da fare prima di morire” in Alto Adige!